Nel post pandemia cambia la mission della digital agency?
Esiste un mondo pre-digital in cui le grandi agenzie diventavano tali grazie alla loro creatività e ai loro art director.

Poter citare un Gavino Sanna come art director era una garanzia per i grandi Brand con grandi capacità di spesa. L’evoluzione verso le agenzie digitali ha spento in parte lo spazio creativo a vantaggio della tecnologia, talvolta, fine a se stessa.
Senti dappertutto il rumore di fondo delle nuove tecniche di remarketing, di moderne piattaforme per seguire il customer journey, touchpoint, funnel e potrei proseguire ancora a lungo.
Questo correre dietro alla news techno del mese non è un male in sé anzi: è fondamentale avere un team dinamico e sempre aggiornato in un mondo così veloce.
“il techno marketing non serve più”
Però mi convinco ogni giorno di più che l’attività delle agenzie digital non può essere solo rafforzare i brand (non di rado già consolidati), ma deve risolvere davvero i problemi di sviluppo e adeguamento del business in questo anno “stravolgente”.
Creativity is the top skill your organization needs
La gestione di contest creativi, di partner, del rapporto con i clienti, la loro soddisfazione e fidelizzazione, sono solo alcuni dei temi che vanno affrontati, con skill tecniche eccellenti ma anche con una forte dose di creatività altrimenti si annega nell’oceano del già visto.

La web agency deve diventare consulenza aziendale creativa e non parlo solo di design e UX ma di progetti creativi.
Le agenzie diventano davvero partner di business dei propri clienti, mettendo sul tavolo grandi idee per generare opportunità nei singoli settori merceologici.
In sintesi ho la sensazione che l’agenzia digitale con il mindset di una startup innovativa sarà il modello di business del periodo post pandemico.